Intervista de "Il Giullare"
Concluso il congresso del Pdl che ha visto la vittoria della lista di Alberto Lapenna che si è confermato coordinatore provinciale del partito (vicario Patrizio Lapietra), Alessandro Capecchi che con la sua lista ha raccolto il 33% delle preferenze degli iscritti, ci tiene a precisare che il suo impegno all’interno del partito sarà sempre lo stesso. “Per me sarebbe stato più facile scegliere di continuare a fare il vicario – spiega – però quando sei convinto delle tue idee, non hai paura a farle valere e anche ad andare incontro a una sconfitta. E allo stesso tempo mi è stato utile per scoperchiare alcuni accordi che hanno stupito tanti, come l’appoggio di esponenti che arrivano dall’area della destra sociale che sono sempre stati i primi a criticare chi, come Alberto Lapenna, invece, ha una storia politica legata all’ex partito socialista”. Circa i risultati del congresso, Alessandro Capecchi, fa una analisi molto lucida: “Insieme a Samuele Campioni e a tanti amici che voglio pubblicamente ringraziare abbiamo lavorato tre mesi duramente, incontrando i sindaci della provincia, gli eletti e i dirigenti di tanti comuni confrontandoci e cercando di portare avanti una nuova idea del partito. Sapevamo di essere Davide che si scontrava contro Golia e oggi siamo contenti di rappresentare un terzo degli iscritti. Il risultato legittima Alberto Lapenna a restare alla guida del partito nella nostra provincia, ma io sono soddisfatto perché noi, comunque, abbiamo vinto il congresso delle idee, anche se abbiamo perso quello delle tessere. E’ stato un momento di importante confronto al quale hanno partecipato anche le cariche più importanti del Pdl e che ha coinvolto oltre 1200 iscritti. Quindi, perché avevo presentato una mia lista? Perché, nonostante riconosca doti organizzative straordinarie ad Alberto Lapenna, credo che oggi la guida di un partito, ad ogni livello, non possa prescindere dal consenso dei cittadini. Detto questo, credo che d’ora in avanti si debba pensare prima di tutto all’imminente campagna elettorale, sia a Pistoia, sia negli altri comuni del nostro comprensorio e spero che nelle liste che presenteremo, non vi siano epurazioni, ma si riescano a fare scelte intelligenti ed equilibrate per il fine unitario del partito. Quello che ora chiediamo – prosegue Capecchi – è che il coordinamento provinciale si riunisca con continuità e che si dia luogo ai congresi comunali in tutti i comuni del territorio, tolti quelli dove si voterà tra pochi mesi”. Capecchi, tra l’altro, nella precedente tornata elettorale a Pistoia è stato protagonista di un grande risultato, giocandosi fino in fondo le carte per diventare sindaco. “Molti mi chiedono ancora il perché io non mi ricandidi, ma credo che in questa tornata elettorale, dove sono cambiati gli schieramenti dei partiti e la situazione politica, sia più giusta una donna come Anna Maria Celesti, persona stimatissima in città che puo’ raccogliere anche più consensi dalla società civile. In più il 9 febbraio è nato il mio secondo figlio, Giovanni, e per esperienza so che candidarsi alla guida di una città assorbe completamente. Comunque Anna Maria Celesti mi ha chiesto di fare da capolista e io ho accettato con grande entusiasmo”. In quale posizione si sistemerà il Pdl in questa tornata elettorale dopo i dieci anni di Renzo Berti? “C’è il Pd con Bertinelli e oltre a noi, le alternative, sono Bartolomei per quanto riguarda il terzo polo e forse Daniela Simionato per la Lega, entrambi fuoriusciti dal Pdl. Noi concepiamo il bipolarismo; o stai nel centro sinistra o nel centro destra, mentre il Terzo Polo punta alla palude, ad un salto all’indietro di vent’anni e principalmente fa campagna elettorale contro il Pdl; messa così sembra una battaglia a perdere ma io sono fiducioso, perché Pistoia aspetta di cambiare, davvero”.
E Berti che Pistoia lascia?
“Solo una battuta: ha dovuto organizzare l’ennesima mostra per autocelebrarsi, spendendo 8 mila euro che potevano essere destinati al sociale. Quindi, se tutto quello che dice di aver fatto in questi anni lo rimarca in questo modo, vuol dire che i cittadini non se ne sono accorti”.