lunedì 19 ottobre 2009

3.777 FIRME PER CHIEDERE IL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE REGIONALE SULL’IMMIGRAZIONE


Nella foto i consiglieri regionali Annamaria Celesti e Roberto Benedetti.

Si attende ore la pronuncia sull’ammissibilità,
per poi entrare nel vivo della battaglia referendaria.
Con il deposito presso la Presidenza del Consiglio regionale di 3.770 firme di cittadini toscani raccolte nelle varie realtà provinciali dai Gruppi regionali del Popolo della Libertà, prende il via l’iter del referendum abrogativo contro la legge regionale sull’immigrazione.na legge pericolosa e incostituzionale che il PdL chiede di abrogare per due specifici motivi: uno di costituzionalità e l’altro di merito.Di costituzionalità perché le Regioni non hanno competenza legislativa in tema di immigrazione. La nostra Costituzione è chiarissima a riguardo. Essa stabilisce all’articolo 10 che la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge statale in conformità delle norme e dei trattati internazionali.Anche l’articolo 117 della Costituzione (modificato dalla sinistra nel 2001) è altrettanto chiaro. Esso stabilisce che lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di immigrazione.
Nello specifico la Legge regionale 29/2009 equipara, ai fini dell’accesso a fondamentali servizi sociali, e non solo di assistenza sanitaria di emergenza, i cittadini italiani e gli stranieri regolarmente presenti sul territorio regionale agli stranieri clandestini presenti in Toscana.
La norma regionale, prevedendo interventi socio assistenziali urgenti ed indifferibili in favore di tutte le persone dimoranti nel territorio regionale, anche se prive di titolo di soggiorno, comporta il riconoscimento allo straniero irregolarmente presente sul territorio di una serie di prestazioni non esattamente individuate, rimettendo alla Regione (nonostante la potestà esclusiva dello Stato in materia di immigrazione) la fissazione dei richiamati criteri di urgenza ed indifferibilità e, quindi, del contenuto stesso delle prestazioni.
Siamo in presenza di un grave atto di discriminazione al rovescio, che apre una prospettiva inquietante per la Toscana. La nostra Regione diventa inevitabile terra promessa per tutti gli irregolari e i clandestini d’Europa, generando di fatto una zona franca a giurisdizione differenziata nel nostro continente.
Di Merito perché nei confronti della Legge regionale n. 29/2009 si nutrono fondate obiezioni per le negative ricadute sociali, culturali ed economiche sull’intera comunità toscana con il rischio, fondato, di un inasprimento delle tensioni e delle divisioni sociali.
Mentre il Governo nazionale è impegnato a chiamare tutta l’Europa a fare la sua parte nel contrasto all’immigrazione illegale, la Toscana insegue una linea di apertura e di incoraggiamento alla clandestinità, facendo della regione la terra privilegiata per ulteriori flussi di immigrazione clandestina.
Un atteggiamento suicida ed isolazionista che provoca una ferita enorme nell’ordinamento regionale, offende la sensibilità dei cittadini ed apre un palese conflitto istituzionale.
Con questa legge regionale, quindi, il centro-sinistra dimostra arroganza del potere e disprezzo delle regole del gioco costituzionale.
È una legge che non serve a nessuno: non certamente ai toscani, che vedranno aumentare il senso di insicurezza, ma nemmeno agli stranieri regolarmente inseriti nella nostra comunità, che si troveranno messi sullo stesso piano dei clandestini e degli irregolari.
La Regione Toscana crea pertanto con questa legge una lesione enorme nella certezza dei principi e dell’ordinamento.

PER TUTTI QUESTI MOTIVI LA LEGGE REGIONALE 29/2009,
DI CUI CHIEDIAMO LA TOTALE ABROGAZIONE,È UNA LEGGE INCOSTITUZIONALE, PESSIMA E PERICOLOSA.

gruppoforzaitaliacrt@consiglio.regione.toscana.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

forincome mai a Pistoia non si è raccolta neppure una firma?

Anonimo ha detto...

Come mai a Pistoia non sono state raccolte le firme?

Anonimo ha detto...

le firme sono state raccolte in valdinievole ed anche a pistoia, ma accantonate in vista della raccolta vera e propria che inizierà nelle prossime settimane.
La quota minima è stata raggiunta in pochi giorni nelle grandi città, ed è stata curata in particolare dai consiglieri regionali. Nessun problema quindi.
alessandro