mercoledì 28 dicembre 2011

Conferenza stampa di presentazione candidatura a Coordinatore Provinciale PDL

Con la conferenza stampa di oggi viene ufficialmente presentata la mia candidatura a Coordinatore Provinciale PDL per la provincia di Pistoia. Al mio fianco Samuele Campioni, quale coordinatore vicario in vista del congresso di Gennaio 2012.
Tra i presenti Roberta Marchi (sindaco di Pescia), i consiglieri Provinciali Bonacchi, Paci e Baldi, i consiglieri comunali di Pescia Pieraccini e Brandani, il consigliere di Marliana Chelucci, i consiglieri comunali di Pistoia Cipolla e Semplici, Luca Celli coordinatore provinciale Giovane Italia, Elena Maltagliati consigliera comunale Massa e Cozzile, Paolo Vivarelli consigliere comunale di san Marcello Pistoiese, Lorenzo Vignali consigliere comunale di Chiesina Uzzanese molti iscritti e militanti. Erano assenti i sindaci e i consiglieri di altri comuni montani perchè impegnati nei rispettivi consigli comunali per il varo delle funzioni associate imposte dalla legge regionale. molti iscritti e militanti.
Questi i 5 punti per un nuovo PDL in provincia di Pistoia che costituiscono una base su cui intendiamo stimolare il dibattito al fine di giungere ad un programma ampio e condiviso, premessa di un congresso che auspichiamo unitario.

1- Nuovi volti per un nuovo partitoIl Popolo della Libertà deve, a livello locale, agire in coerenza con il ruolo che gli hanno attribuito gli elettori. Deve essere un partito aperto, veicolo di idee tra la comunità e le istituzioni, luogo di aggregazione e discussione, progettualità e partecipazione. Per farlo occorre creare una forte sinergia tra generazioni, che sappiano coesistere in un partito innovato dal punto di vista organizzativo e comunicativo. Spazio a internet, ai social network, ma anche presenza sulle piazze della Provincia a contatto diretto con i cittadini e le imprese, lo sport ed il mondo del volontariato, premiando chi si impegna ed ha consenso.

2- Formazione politicaUn Partito ha il compito centrale di formare classe dirigente. La selezione e la conseguente formazione costituiscono due momenti: il primo interno, per il quale pensiamo ad una scuola di formazione politica ed amministrativa, che si articoli su specifiche tematiche (urbanistica, bilancio, ambiente, welfare e volontariato, ecc), e rafforzi il confronto tra chi governa e chi è all’opposizione, per mutuare le scelte migliori nell’interesse dei cittadini; il secondo esterno, nelle istituzioni, con grande attenzione alle candidature, da individuare – per quelle monocratiche, laddove vi siano più candidati - anche tramite strumenti di democrazia. Strutturando dipartimenti tematici che dialoghino in modo continuativo e non episodico con le associazioni di categoria, i corpi intermedi della società, il mondo dello sport.

3- Partito attivoUn partito con la forza e le ambizioni del PDL, secondo partito in regione e provincia, deve saper mobilitare i propri iscritti, dirigenti ed eletti ad ogni livello non solo per momenti ludici ma soprattutto politici; chi vuole partecipare deve avere le occasioni di farlo, confrontandosi sulla nostra storia, sull’Europa delle banche e sui destini dell’Italia, ma anche sulle prospettive politiche ed amministrative del proprio territorio. Il PDL deve essere strumento per la realizzazione degli interessi veri della comunità. A tal fine pensiamo di organizzare manifestazioni e incontri tematici (forum) insieme al movimento giovanile cui chiamare a confrontarsi cittadini, associazioni, imprese e sindacati, esperti autonomi e anche esponenti delle altre formazioni politiche. Un partito che dibatte, che è fonte di stimoli culturali e valoriali è un partito che ha già vinto.

4- Radicamento territoriale e congressi comunaliLa strutturazione capillare in ogni territorio è quindi un obiettivo prioritario, per consentire una effettiva rappresentanza a tutti i nostri elettori ed una coordinata azione politica; nessun trapianto di dirigenti da altri comuni, gli eletti e i dirigenti devono avere un rapporto diretto con iscritti ed elettori. Nei comuni dove non è raggiunto il numero minimo di iscritti per celebrare i congressi comunali nessuna indicazione dall’alto ma nomine conseguenti alla consultazione della base.

5- Condivisione delle scelteInfine, il PDL che abbiamo in mente non si dirige in modo estemporaneo; ogni momento di decisione riguardante ciascun territorio dovrà essere condiviso con i diretti interessati, aumentando la partecipazione interna con maggior frequenza di riunioni ad ogni livello ed un confronto più aperto con il movimento giovanile. Un Partito che si candida alla guida di una Provincia e dei suoi comuni, può farlo soltanto riuscendo a sintetizzare e comporre al suo interno consapevolezza dei problemi e delle relative soluzioni, e la competenza necessaria a conseguirle.

Alessandro Capecchi Samuele Campioni

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