lunedì 6 febbraio 2012

I risultati del primo congresso provinciale del PDL



Il congresso è stato caratterizzato da un’alta affluenza. Complessivamente hanno partecipato al voto oltre 1200 persone, su circa 1700 iscritti alle sezioni della provincia (non erano previste deleghe). Erano presenti alcuni dirigenti regionali e nazionali, tra cui Denis Verdini.
Alessandro Capecchi intende ringraziare in primo luogo tutti coloro che l’hanno sostenuto e che «hanno capito la nostra battaglia per il rinnovamento». «Un ringraziamento anche a Samuele Campioni che ha dimostrato grandi qualità umane e politiche ». «Sapevo - afferma - che Lapenna era fortissimo. Ha portato dalla Valdinievole molti iscritti con una capacità organizzativa che gli va riconosciuta. Mi auguro che questa stessa capacità la porti anche al partito. Ha vinto grazie a un’allenza con gli ex di An della destra sociale. E’ una maggioranza numerica, ma piuttosto inedita sul piano politico. E’ stato un bel congresso, e grazie alla presenza di due mozioni sono stati stimolati il dibattito e la partecipazione. Come minoranza ci siamo, da ora in avanti saremo a disposizione per aiutare con lealtrà la crescita del partito. Chiediamo che ora si facciano congressi anche nei comuni, così come previsto».


8 commenti:

Francesco ha detto...

Vorrei capire cosa significa il moto del Sig. Lapenna: Rinnovamento nella Continuità.

Anonimo ha detto...

Dalle parole di Capecchi mi sembra di capire che solo a Pistoia non verrà fatto il congresso comunale per motivi elettorali ... sarà riservato lo stesso trattamento anche agli altri comuni dove si andrà al voto?

Marco ha detto...

Due semplici considerazioni, una grammaticale ed una politica.

La prima è che i numeri romani, quando usati come ordinali non prevedono il suffisso °, come invece è stato scritto nel manifesto del congresso. Un grande partito come il PDL dovrebbe stare attento anche a questi dettagli.

La seconda è che, finalmente, è stata data una lezione al gruppo più spocchioso che il centro-destra ricordi. Un gruppo composto da persone anche valide e preparate, vedi lo stesso Alessandro Capecchi, ma che con un disegno masochista ed al contempo sadico, hanno saputo farsi terra bruciata e disegnare un solco così profondo con gli iscritti che difficilmente sarà colmato.

Sic transit gloria mundi...

alessandro ha detto...

Francamente, caro Marco, non capisco e respingo l'accusa di spocchiosità. Noi siamo sempre stati leali e aperti con tutti, ed i risultati - non soltanto del sottoscritto, ma anche degli altri amici del gruppo - hanno sempre confermato il gradimento dei nostri concittadini. Se poi si vuol utilizzare un congresso (libero, partecipato, ma certamente condizionato dalla forza delle tessere di tutta la Provincia) per leggerci una "lezione" a fronte di un solco (???) che avremmo tracciato (non ho ben capito nei confronti di chi..) ognuno è libero di utilizzare la fantasia come vuole!

Marco ha detto...

Caro Alessandro, legittimo che tu respinga l'accusa.
Dovresti saper bene, però, che in politica il giudizio lo si deve sempre lasciare agli altri.
I concittadini ti hanno apprezzato in qualche circostanza, molto meno lo sono stati quelli del tuo gruppo, ma sai bene che gli elettori in genere reagiscono ad empatie diverse rispetto a chi lavora al tuo fianco od è costretto a farlo. Rispetto a chi deve rispondere alle logiche di partito ed ai meccanismi che, inevitabilmente, al suo interno si generano.
Tu hai spesso confuso il risultato elettorale con il ruolo istituzionale interno al movimento ed anche stavolta lo fai, confondendo il tuo passato apprezzamento elettorale con il tuo risultato congressuale.
Alla lunga, infatti, le due risultanze non vanno quasi mai di pari passo, perché la prima dipende da come un candidato riesce a vendersi, la seconda da quello che vale veramente.
Gli iscritti conoscono bene i propri dirigenti e sono i primi a decretarne la vittoria o la sconfitta, perché sono i primi a comprenderne davvero fino in fondo l'essenza.

Spiegare la sonora sconfitta congressuale che hai subito, con la logica del “peso” delle tessere, non rende giustizia alla mia intelligenza e soprattutto alla tua.
Se si ritiene che l'avversario sia troppo forte si cerca di pianificare un accordo, non si va allo scontro in campo aperto.
Comunque, stavolta c'è stato dell'altro.
C'è stata un' intera classe dirigente che ti e vi ha voltato le spalle, una classe dirigente che viene da lontano e con la quale, evidentemente, non sei riuscito ad andare d'accordo. C'è stato addirittura un rigetto da parte del movimento giovanile che ha preferito scegliere lo status quo piuttosto che schierarsi con chi avrebbe dovuto rappresentarlo, non fosse altro per questioni anagrafiche ed ideali.

E' stata sconfitta la vostra spocchia (ovvero grandigia, gonfiezza, boria), è stato marcato ancor più il solco scavato con gli iscritti, con quella base che vi conosce ormai bene e che ha voluto darvi una lezione di grande caratura.

Se tu pensi che questa sia fantasia, allora hai ancora molto da imparare...

Anonimo ha detto...

Carissimo Marco,

cambiare è difficile ma necessario. Penso che questa crisi abbia reso evidente la totale acrazia che pervade il nostro sistema politico. Senza che sia necessario dover "rottamare" nessuno, termine detestabile e che innesca ancora di più un possibile scontro generazionale in un periodo in cui non ce n'è davvero bisogno, sarebbe stato bello assistere più che ad una prova di forza, le primarie di un partito questo sono, ad un naturale turnover magari successivo ad una serie di dibattiti aperti a tutti, iscritti e non, incentrati sui problemi della provincia e rapportati a quelli dell'intera regione.
Ad Alessandro va il merito di aver evidenziato l'esistenza di due due dinamiche, di averle formalizzate. Ma la reale spaccatura, il solco come lo definisci tu, non l'ha creato il Capecchi, ma quella fusione tra due anime che appartenevano a mondi completamente diversi.Una fusione in linea con le nuove governance che prevedono una partecipazione popolare solo attraverso la class action. Si pensava di creare un grande partito partendo dalla denuncia dei redditi e dal presupposto che in Italia tutti stessero bene: non siamo passati forse dalle veline a Palazzo Chigi alle lacrime della Fornero nel giro di una settimana?
Ebbene, Alessandro Capecchi che si confronta con Lapenna è il sintomo di una voglia di cambiamento. La correttezza, dopo la sconfitta, di rimettersi a remare, mi si conceda la metafora, rende solo merito a questi "ragazzi"...
Stamani sono andato al centro per l'impiego di Pistoia per raccogliere alcuni dati. Pare, ripeto, pare, che i disoccupati siano arrivati a 30.000 su una popolazione di 90159 (ultimo censimento ISTAT): chissà che al futuro sindaco non tocchi davvero rappresentare i suoi concittadini?

Saluti
Simone

Marco ha detto...

Simone, perdonami ma ho come la sensazione che si vogliano confondere le mele con le pere.
Ciò che contesto io, pur non pretendendo ovviamente che tutti la pensino allo stesso modo, è che a Pistoia il risultato congressuale non sia stato solo il frutto di un massiccio tesseramento strumentale alla bisogna, come si vorrebbe far credere, ma che ci sia stato dell'altro, molto altro.
In primo luogo consideriamo la presa di coscienza proprio da parte di una delle due anime del partito (come la chiami tu) che Capecchi & C. non li rappresentasse, pur essendone affine sulla carta, perché proveniente dalla stessa matrice politica anche se non culturale.
Già questo sarebbe significativo e quindi esplicativo del risultato per chi conosca un minimo la realtà del centro-destra pistoiese.
In secondo luogo consideriamo il solco segnato nei confronti di un movimento giovanile che ha reagito preferendo lo status quo rappresentato da Lapenna piuttosto che schierarsi al fianco di un naturale rinnovamento anche generazionale del movimento.
Sommando i due addendi avremo come risultato un congresso perso malamente ed una spaccatura evidente con il passato della propria appartenenza politica e con il futuro rappresentato dai giovani del movimento.
Quindi, caro Simone, ho la sensazione che questi "ragazzi" dovranno remare ed anche molto per rimediare ad anni di "spocchia", politica e non solo...

Ricambio i saluti.

P.S. I dati della disoccupazione sono su base provinciale, quindi certamente drammatici, ma relativi a 292.478 abitanti e non novantamila.

Anonimo ha detto...

ma che cazzo dice questo marco? Ma che ci racconta le novelle?la spocchia?la lezione politica?ma ti rendi conto chi ha vinto o no?chi ha vinto nn sa neanche cosa sia la politica, mi scappa a da ridere a leggere certi commenti :)