martedì 12 maggio 2009

Analisi Sulla lotta ai clandestini: vince ancora la fermezza

La linea della fermezza paga: negli ultimi dieci giorni siamo riusciti a respingere 500 clandestini. Il Governo ha chiuso l'emorragia dalla Libia: da lì provengono il 90 per cento degli immigrati illegali. È chiaro che stoppando quella falla immensa si ottiene di risanare in tempi certi una vera piaga biblica. Ci avevano provato anche i governi di centrosinistra ma non erano mai riusciti a stringere l'intesa con Gheddafi. Ci voleva Berlusconi ma ora la sinistra ovviamente grida allo scandalo, come sempre fa quando si vede superata in concretezza dagli avversari. Perché allo stesso modo Franceschini non protesta contro l'accordo per cui Italia e Unione europea si divideranno la spesa di 300 milioni di euro all'anno per dotare la Libia di un sistema di avvistamento tale da bloccare il flusso dei clandestini dalle sue frontiere meridionali, dall’Africa profonda. Il problema è che, da un lato, l’Europa chiude gli occhi sull’immigrazione, non riesce a fornire una soluzione globale e finisce per scaricare il compito sui singoli Paesi. Dall’altro lato, esiste un legame strettissimo tra immigrazione clandestina e illegalità, come si può vedere dai dati del Viminale per cui chi non trova un posto di lavoro si riduce spesso a delinquere diventando strumento utile per la criminalità organizzata. E a chi sottolinea, in questi giorni, qualche distinguo e qualche disagio e nei confronti del decreto legge sulla sicurezza che affronterà la fiducia alla Camera mercoledì, è facile rispondere. Questa è la politica sull’immigrazione di tutta una coalizione, non di un solo partito, anzi, è addirittura il programma con il quale il Popolo della Libertà si è presentato agli elettori e che ora è tenuto a rispettare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è fermezza è semplicemente razzismo arrogante tipico dei padani.
Non dimentichiamoci che anche gli Italiani sono e sono stati migranti.(Chi ha portato la mafia in America altrimenti?)

Anonimo ha detto...

Ognuno ha le proprie opinioni, io sono contento che si cominci a mettere un freno ai barconi. Bisogna pianificare politiche condivise con i paesi di provenienza. Troppo facile fare della demagogia, appellandosi ad un passato che ha visto Noi migrare in altri paesi in cerca di fortuna, trascurando che la loro superficie abitabile era ed è più estesa rispetto a quella italiana.
Saluti
Simone Esposito